# 91 venerdì 17
🇬🇧 Welcome to ITALIANDO STORIE, the podcast to enrich your Italian and your mind through stories.
🇮🇹 Benvenuto o benvenuta su ITALIANDO STORIE, il podcast per arricchire il tuo italiano e la tua mente attraverso le storie.
Sono Silvia e sono qui per raccontarti delle storie in italiano lento per imparare con piacere.
Qui si parla di tutto: di racconti, di storie personali, di cultura e molto altro.
📝Trovi la trascrizione di questo episodio e altri materiali per usare attivamente tutto ciò che impari durante l’episodio sulla pagina Patreon di Italiando- Learn Italian with Silvia.
Nel pdf di oggi, ad esempio, trovi un approfondimento sull’utilizzo del tempo verbale imperativo negativo alla 2° persona singolare, al tu. 
Così finalmente potrai dare ordini (negativi) in italiano al tuo fidanzato, alla tua migliore amica, al tuo collega, a tuo figlio e perfino al tuo cane!
L’episodio di oggi è per studenti principianti, di livello beginner, direi un A2 pieno.  
La storia è scritta in modo molto semplice, chiaro e la leggerò lentamente.
Se però sei uno studente di un livello più alto, non andartene, rimani qui: puoi sicuramente, con la storia di oggi, puoi qualcosa di nuovo sulla cultura italiana.
Come forse hai notato, la settimana scorsa non è uscito un nuovo episodio del podcast. 😞
Purtroppo, sono stata male. Niente di grave. Avevo solo perso la voce, la mia voce era molto bassa, più o meno così.
Non riuscivo a parlare, o meglio non riuscivo a parlare bene e soprattutto non riuscivo a parlare per più di dieci minuti di fila. Cosa non ottimale se devi registrare un podcast.
Purtroppo, questa fastidiosissima cosa mi succede ogni maledetto autunno (o inverno) almeno una o due volte.
Forse parlo troppo? Chissà!
Perdere la voce è l’incubo di ogni insegnante, figuriamoci di un insegnante che registra anche podcast!
Per farti capire quanto odio questo genere di imprevisti...se mi dicessero, “Silvia, preferisci romperti una gamba o perdere la voce?” Ecco, probabilmente direi la gamba rotta... credo. No dai, forse la gamba rotta no, però credo di aver reso l’idea.
Tutto questo per dire: scusami ancora per il ritardo nel pubblicare questa nuova storia.!
Ma andiamo al tema di oggi.  
Ad ottobre, il diciassettesimo giorno del mese è caduto quest’anno di venerdì.
È caduto di venerdì. Cosa significa?
Quando parliamo di date, usiamo il verbo ‘cadere’ per indicare che accade, che ha luogo. Qualcosa che cade in quel giorno = cade in quel giorno, ha luogo in quel giorno.
Ad esempio, quest’anno il mio compleanno, il 29 settembre è caduto di lunedì.
Natale, il 25 dicembre, cade di giovedì quest’anno!
In che giorno cade il tuo compleanno quest’anno? Cade di lunedì, di martedì, ...?
In che giorno cade o è caduto quest’anno?
Sono andata un po’ fuori tema scusami, torniamo al nostro venerdì 17.  
VENERDI’ 17.
Non ti dice niente?
Non sei l’unico tranquillo.
All’estero, fuori dall’Italia, nel mio caso, venerdì 17 forse non significa niente ma per molte persone in Italia invece venerdì 17 è un giorno diverso dal solito.
Migliore o peggiore?
Decisamente peggiore.
Venerdì 17 è infatti considerato un giorno sfortunato, che porta sfortuna.
Quando un venerdì cade il 17esimo giorno di un mese, si dice che porti male, che porti sfortuna.
Insomma, probabilmente l’hai capito, l’episodio di oggi parla di fortuna, di sfortuna e di scaramanzia.  
PAROLE CHIAVE
Vediamo ora quattro parole chiave per capire meglio l’episodio di oggi. Se vuoi ascoltare direttamente la storia vai avanti di qualche minuto.
La prima parola è PORTARE SFORTUNA o PORTARE MALE (locuzione verbale)
Un’azione o un oggetto portano sfortuna o portano male quando causano qualcosa di negativo o sono associati per qualche strana ragione a qualcosa di negativo. Molti miei amici credono ad esempio che parlare di un evento prima che succeda, porti male, porti sfortuna. Quindi, se dico che sicuramente la squadra X vincerà i mondiali di calcio, la mia frase porterà sfortuna a quella squadra e la squadra X non vincerà in mondiali di calcio.
La seconda parola è SCALA (sostantivo, s.f.).
Chiariamo subito: ci sono ‘le scale’ (al plurale’) e ‘la scala’ (al singolare).
Le scale di casa servono per salire o scendere da un piano all’altro della casa o di un edificio. Sono al primo piano e voglio andare al piano terra? Scendo le scale. Sono al primo piano e voglio andare al secondo piano? Salgo le scale.
La scala, al singolare invece, è un oggetto, o meglio, un attrezzo mobile, che si può spostare, in legno o in metallo, che usiamo per raggiungere un punto alto. Quando devo lavare le tende delle mie finestre, salgo su una scala per togliere le tende perchè da sola non ci arrivo.
Cosa non si deve fare in prossimità di una
scala come questa?
La terza parola è  SCARAMANTICO o SUPERSTIZIOSO (aggettivo). 
Una persona scaramantica o superstiziosa crede che alla scaramanzia o alle superstizioni. Quindi crede che certi gesti, oggetti o situazioni possano portare fortuna o sfortuna. Una persona scaramantica non ha un approccio esattamente scientifico alla vita. Se ad esempio credo che indossare lo stesso maglione a tutti gli esami universitari mi aiuterà a prendere un bel voto, probabilmente sono una persona scaramantica. Gli italiani sono considerati un popolo di scaramantici. Ho sempre pensato fosse uno stupido stereotipo ma più parlo di questo argomento con i miei studenti stranieri, più mi rendo conto che effettivamente noi italiani abbiamo un problema di scaramanzia
La quarta e ultima parola è CARRO FUNEBRE (sostantivo, s.m.). 
Durante un funerale le persone rendono onore a una persona morta, a un loro amico, un loro parente che è morto di recente. Il corpo di questa persona morta viene trasportato nei vari luoghi (fino alla chiesa, fino al cimitero) all’interno di una bara, una grande scatola diciamo. Di solito la bara occupa molto spazio in lunghezza e per trasportarla c’è bisogno di spazio. Per questo motivo non si usa una macchina normale per spostare la bara, ma una macchina molto lunga e spaziosa che si chiama appunto carro funebre.
Cosa si fa quando si vede passare un carro funebre?
Bene, queste erano le parole chiave della storia di oggi. Ora, mettetevi comodi e preparatevi ad ascoltare la storia di oggi. 
venerdì 13
È una mattinata autunnale un po’ uggiosa.
Sta piovendo e fa freddo ma non troppo.
Gli alberi stanno cambiando colore: le foglie verdi diventano, gialle, marroni, rosse.
Emma e Luca si trovano davanti a un piccolo bar in centro per bere un caffè dopo pranzo.
Emma e Luca sono amici da tempo. Luca è italiano, Emma è americana, viene dalla California, ma da qualche anno ormai vive in Italia per lavoro.
Emma: Buondì!
Luca: Ciao, Emma... Buongiorno...
Emma: Tutto a posto?
Luca: Sì dai, tutto bene…
Emma: Hai una faccia! Mi sembri un po’ nervoso Luca...sei sicuro che sia tutto a posto?
Luca: Più o meno. Oggi è venerdì 17, quindi sono un po’… preoccupato
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