# 86 caravaggio


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Nel pdf di oggi, ad esempio, trovate parole utili per parlare d’arte. Parole come tela,  natura morta, capolavoro. Le conoscete oppure non le avete mai sentite prima?   


Allora, di cosa parliamo oggi?  

L’altro giorno mi sono resa conto che in questo podcast non ho mai parlato di arte.  

Come è possibile? Com’è possibile che in tutti questi episodi io non abbia mai parlato di arte? Non lo so. 

È assurdo perché il patrimonio artistico italiano è davvero enorme!  

L'arte italiana vanta degli artisti davvero incredibili che non hanno bisogno di presentazioni. 


Leonardo da Vinci, Michelangelo, Raffaello, Botticelli... Scommetto che conoscete questi nomi.  

Quindi ho deciso di parlarvi della vita di un artista italiano particolare, non solo per il suo modo di dipingere ma anche per il suo stile di vita. 

Uno stile di vita turbolento, ribelle, passionale.  

Insomma, oggi vi parlo di un uomo  che ha fatto discutere, che ha fatto molto parlareo ai suoi tempi… e che continua a far discutere anche oggi. 


Avete già capito di chi parlo? Ma certo: di Michelangelo Merisi, detto Caravaggio. 

Cosa sapete di questo personaggio, di quest’uomo? 

Lo sapevi che Caravaggio si è autoritratto in

tantissime suo opere?

Non vi preoccupate: non vi farò un trattato di storia dell’arte (anche perchénon ne sarei capace!). Vi racconterò solo un pezzettino della sua vita, la parte finale. 

La storia di oggi, di questo episodio prende spunto, prende ispirazione dal film del 2022 L’ombra di Caravaggio. 

Ho cercato di semplificare al massimo per renderla chiara e piacevole per tutti. 



PAROLE CHIAVE

Prima però, vediamo assieme alcune delle parole chiave dell’episodio di oggi. Se volete invece ascoltare direttamente la storia andate avanti di qualche minutino.   


La prima parola è investigatore (sostantivo, s.m.). Che cos’hanno in comune Sherlock Holmes, Ecole Poirot e Jessica Fletcher? Sono tutti e tre investigatori.  Usiamo anche la parola detective (pronunciata all’italiana) per dire investigatore. I libri gialli, polizieschi hanno spesso un investigatore come protagonista. Un investigatore è una persona che cerca informazioni, indizi, prove e fa domande per scoprire la verità, la verità su un crimine, un omicidio o in generale la verità su una persona. Ci sono persone che pagano un investigatore privato per scoprire se la moglie o il marito li tradisce. Bah! 

Sherlock Holmes è forse il più famoso investigatore del mondo ;)

La seconda parola è emarginato (sostantivo, s.m.).  Un emarginato o una persona emarginata è esclusa, ovvero il contrario di inclusa dalla società o da un gruppo. Ad esempio, un bambino che non viene incluso in un gruppo di amico o un bambino che non viene coinvolto da un gruppo nelle attività è emarginato. Le persone emarginate spesso si sentono sole, isolate, perché non fanno parte di un gruppo sociale, e spesso si sentono diverse.  Una persona emarginata vive ai margini della società, ovvero ai limiti, ai confini. Spesso con la parola ‘emarginati’ ci riferiamo alle persone più povere o discriminate all'interno della società per varie ragioni.  

La terza parola è meritare (verbo). Ho studiato molto, notte e giorno? Merito un bel voto. L’attore ha recitato benissimo in quel film? Merita un Oscar, merita di vincere un premio. Ho lavorato tanto quest’anno, senza fermarmi mai e la mia azienda ha guadagnato molti soldi grazie il mio lavoro? Merito una vacanza, merito un premio, merito un benefit. Meritare significa ottenere qualcosa perché lo si è guadagnato con impegno, lavorando sodo, o con delle qualità personali o  delle azioni. A volte si merita una cosa, ma non si ottiene quella cosa. 

Potete trovare questo verbo in varie forme:  

  • meritare + complemento oggetto (meritare qualcosa) 

  •  Oppure alla forma riflessiva: meritarsi (ad esempio “mi merito qualcosa”)  

  • e se volete aggiungere un verbo dopo ‘meritare’ dovete usare la preposizione DI ‘meritare’/‘meritarsi di’ + verbo all’infinito). 

 

La quarta e ultima parola è pentirsi (verbo riflessivo).  Quante volte mi sono pentita nella mia vita! Tantissime! Mi sono pentita di una determinata scelta. Mi sono pentita di essermi tagliata troppo i capelli. Mi sono pentita di certe scelte lavorative, di lavori che non avrei voluto fare. Mi sono pentita di essere uscita con certi ragazzi.  Mi sono pentita di qualcosa che avevo detto che ha fatto del male a qualcuno, mi sono pentita di qualcosa che ho fatto che ha portato dolore a qualcuno, mi sono pentita di alcune scelte di vita che sono state degli errori. Pentirsi significa provare dispiacere, anche delusione per qualcosa che si è fatto o detto. 
Un ex mafioso che collabora con la giustizia viene chiamato ‘pentito’ per qualche ragione. Questo verbo va utilizzato con la preposizione DI se seguito da un complemento, ovvero pentirsi di qualcosa, pentirsi di una scelta. 


Bene, queste erano le parole chiave della storia di oggi. Ora, mettetevi comodi e preparatevi ad ascoltare la storia di oggi.



CARAVAGGIO

Questa storia comincia molto tempo fa, a Roma, nel 1609. 

Papa Paolo V sta aspettando qualcuno. 

Qualcuno di misterioso. 

Lo chiamano l’Ombra. 

L’Ombra è una specie di agente segreto, un investigatore. 

Il Papa ha una missione speciale per lui: indagare sul pittore più famoso e discusso di Roma, Michelangelo Merisi, detto Caravaggio. 

Caravaggio ha un’infinità di ammiratori, ma anche moltissimi nemici. 

In quell’anno però non si trova a Roma: è fuggito dalla sua amata città. 

Perché? 
Ha un piccolo problema… un “problemuccio”: è stato condannato a morte per aver ucciso un uomo. Se torna a Roma, rischia la vita. 

Il compito dell’Ombra è scoprire chi sia davvero Caravaggio. Un genio che merita la grazia papale o un criminale da lasciare al suo destino? 

La grazia del Papa significa annullare la condanna a morte e così salvare l’artista. 

Il destino di Caravaggio è quindi nelle mani dell’investigatore, nelle mani dell’Ombra. 

Caravaggio merita di vivere? O merita di morire? 


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