# 67- la turandot - beginner
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Sono Silvia e sono qui per raccontarvi delle storie attraverso le quali far crescere il vostro italiano. Qui si parla di tutto: di racconti, di storie personali, di cultura, di attualità e molto altro. Trovate la trascrizione di questo episodio e degli esercizi per mettere alla prova il vostro italiano al sito www.italiandolearnitalianwithsilvia.com.
Vi è familiare questa musica? La conoscete? (Nessun dorma-musica)
Questa è la voce di Luciano Pavarotti. Cosa dice? “Vincerò!” Perché dice ‘Vincerò?’, cosa vincerà? Lo scopriamo nella storia di oggi.
Oggi vi racconto la storia dell’opera ‘La Turandot’ di Giacomo Puccini.
Il compositore Giacomo Puccini
Puccini ha dedicato molti anni della sua vita a scrivere quest’opera e purtroppo è morto proprio prima di scrivere la fine. Il finale che racconto oggi quindi non è quello scritto dall’autore dell’opera, che non esiste, ma quello poi ritenuto ufficiale.
La storia di oggi è riscritta da me, come sempre, e adattata al format del podcast quindi perdonatemi se ci sono delle modifiche alla storia originale.
La storia è destinata a tutti ma in particolare l’ho scritta pensando agli studenti principianti, beginner, di livello A2 circa.
Sarà un episodio molto lungo quindi cominciamo subito.
Prima di raccontarvi la storia di oggi però, vediamo assieme alcune delle parole chiave dell’episodio di oggi. Se volete ascoltare direttamente la storia andate avanti di qualche minuto.
La prima parola è ESECUZIONE (sostantivo, s.f.). Generalmente la parola ‘esecuzione’ si riferisce all’atto di eseguire qualcosa: l’esecuzione di musica, l’esecuzione di una sinfonia da parte di un orchestra ad esempio. Nella storia di oggi però non utilizzo la parola ‘esecuzione’ in riferimento alla musica. Avete mai visto il film ‘Dad Man Walking’? In italiano è ‘condannato a morte’ con Sean Penn. Il protagonista è un carcerato, un condannato. La sua condanna è a morte, deve pagare il suo crimine con la morte. C’è una famosa scena del film che è la scena della sua morte e del suo pentimento (spoiler), ovvero la scena dell’ esecuzione sulla sedia elettrica. L'esecuzione di una condanna a morte è il momento in cui una persona accusata di un crimine viene uccisa.
La seconda parola è INDOVINELLO (sostantivo, s.m.). “Cos’è che ha un collo ma non una testa?” La risposta è ‘la bottiglia’. Quello che vi ho appena posto è un indovinello. Un indovinello è una domanda o un enigma con una soluzione, con una risposta che non è immediatamente evidente e chiara, bisogna pensarci un po’, rifletterci un po’. Spesso è un gioco di parole o una curiosità.
La terza parola è SFIDA (sostantivo, s.f.). Forse oggi la parola ‘sfida’ non viene più usata così spesso, è stata in parte sostituita dalla parola inglese ‘challenge’, soprattutto sui social. Una sfida è un compito o una prova che mette alla prova le abilità di una persona. Si accetta una sfida spesso per confrontarsi con gli altri o con sé stessi, per dimostrare di saper superare un ostacolo difficile. Nello sport una sfida potrebbe essere una partita di calcio tra due squadre rivali, come una sfida tra la Juventus e il Milan.
La quarta e ultima parola è ALBA (sostantivo, s.f.). Oggi ho visto l’alba alle sei e mezzo di mattina mentre bevevo il mio tè caldo a colazione. L’alba è il momento del giorno in cui inizia a vedersi la luce, quando il sole sorge all'orizzonte e segna l'inizio del giorno. In molte poesie, l'alba rappresenta un nuovo inizio o la speranza.
Bene, queste erano le parole chiave. Se volete ascoltare direttamente la storia andate avanti di qualche minuto.
Ora, mettetevi comodi e preparatevi ad ascoltare la storia di oggi.
LA TURANDOT
Siamo a Pechino, in Cina. Tutti in città si preparano per un evento importante.
“Ah quindi l’ha fatto di nuovo?” chiede un cittadino ad un altro.
“Eh sì, è davvero una donna senza cuore, una vera e propria donna di ghiaccio”.
C’è molta confusione e la gente è carica di aspettative: tutti si stanno preparando ad assistere all’ennesima esecuzione, all’uccisione ufficiale di un uomo.
La donna di cui parlano i due uomini è la principessa Turandot. Conosciuta in tutta la Cina per due motivi: la sua straordinaria bellezza e la sua crudeltà senza pari. È così cattiva che tutti la chiamano “la principessa di ghiaccio”.
Ma perché ha questa reputazione?
Turandot odia gli uomini e ha giurato che non si sposerà mai. Non se ne parla proprio. Sposarsi? Per lei è fuori discussione. Ma, come spesso accade, la sua bellezza attira uomini da ogni parte del mondo che arrivano a Pechino pronti a tutto pur di sposarla.
Turandot ha trovato un modo per sfuggire a questo destino: un accordo con il padre, l’imperatore. Lei si sposerà, ma a una condizione. L’uomo che vorrà sposarla dovrà risolvere tre indovinelli. Semplice, no?
Il problema è che gli indovinelli sono tutt’altro che facili, anzi, sono impossibili. E se uno sbaglia la risposta, paga con la vita. Un prezzo piuttosto alto per un errore, no?
L’evento tanto atteso è proprio l’esecuzione dell’ultimo uomo che ha tentato, senza successo, di risolvere gli indovinelli: il principe di Persia. Bello, potente, ma non abbastanza astuto da rispondere correttamente.
Nel bel mezzo della confusione, un anziano cieco viene spinto e cade a terra. La donna che lo accompagna, la sua serva, grida aiuto, cercando qualcuno che lo aiuti a rialzarsi.
“Qualcuno per favore mi aiuti! Aiuto”
Si avvicina un uomo bellissimo per aiutare la donna e l’anziano.
Quell’uomo è il principe Calaf, nonché figlio dell’anziano signore.
Aiutandolo ad alzarsi, lo riconosce...quel vecchio cieco è suo padre! Il principe, in esilio da molti anni, non lo vede da tantissimo tempo.
Il principe Calaf vuole tenere segreta la sua identità, nessuno deve sapere il suo nome quindi abbassa la voce.
“Padre, che bello rivederti. Mi raccomando non chiamarmi mai per nome qui” .
Liu, la serva dell’anziano signore, guarda con stupore il principe. Ricorda quel sorriso che lui le aveva rivolto tanti anni prima, e per tutto questo tempo lo ha amato a distanza.
“Non ti preoccupare...non diremo il tuo nome. Il tuo nome è al sicuro con noi”.
Proprio in quel momento arriva la principessa Turandot, accompagnata dalla sua corte, e il principe Calaf, non appena la vede, resta colpito dalla sua bellezza. Un colpo di fulmine: si innamora subito di lei.
In quell’istante, decide che farà di tutto per vincere la sfida.
"Non importa se morirò, io la voglio. Lei è ora la mia unica ragione di vita."
Tutti provano a convincerlo a non farlo.
“È una pazzia, non farlo, morirai” gli urla il padre.
“Ti prego non andare” lo supplica Liu.
Arrivano perfino Ping, Pong e Pang, i tre ministri dell’imperatore per cercare di fermarlo. Sono stanchi di organizzare cerimonie d’esecuzione.
“Fermati..! Nessuno ha vinto la sfida, è impossibile”
Ma Calaf ormai è deciso. Vuole avere Turandot a tutti i costi, a costo di morire.
Si avvicina all’imperatore, si fa avanti e chiede di partecipare al gioco.
L’imperatore gli chiede: "Sei proprio sicuro di volerlo fare? Molti principi ci hanno provato e sono morti nel farlo. Non sarà facile."
Calaf però è sicurissimo di sé: “Lo farò, perché la amo."
E così suona i gong (suono di tre gong) per dare inizio al gioco.
Il suo coraggio impressiona tutti, ma Turandot non si lascia convincere facilmente e dice ad alta voce il primo indovinello.
“Cos’è quella cosa che ogni notte nasce ed ogni giorno muore?"
Il principe ci pensa un po’ e poi risponde “La speranza”
La risposta è corretta e Turandot, un po’ sorpresa, dice ad alta voce il secondo indovinello. Sa che questo secondo indovinello è impossibile.
“Cos’è quella cosa che schizza come una fiamma ma non è una fiamma? ”
Il principe ci pensa un po’ “mmmh... cos’è quella cosa che..una fiamma ma non è una fiamma ...”
“E allora? Non sai la risposta forse?“ ride Turandot.
“La risposta è ...il sangue” risponde Calaf.
“è corretto...ma com..?”. sussurra Turandot scioccata.
Arriva quindi il momento del terzo e ultimo indovinello.
“Cos’è che è gelato, ghiacciato ma ti da fuoco?”
“Ma Turandot, mi hai servito la risposta su un piatto d’argento, la risposta sei tu, Turandot!
Incredibile. Quel principe ha risolto tutti e tre gli indovinelli. Turandot è senza parole ed è furiosa. Lei non vuole sposarsi!
Corre subito dal padre, l’imperatore, e gli chiede di rompere la sua promessa, anche se il principe ha risolto gli indovinelli.
Calaf davanti a questa reazione della principessa le fa una proposta, le da un’altra possibilità
“Turandot...Capisco come ti senti. Voglio farti un’altra proposta. Se entro l’alba indovini il mio nome, allora puoi uccidermi. Se però non lo indovini entro l’alba, allora devi sposarmi”
“Accetto la sfida” risponde Turandot senza esitare.
La principessa deve assolutamente scoprire quel nome. Ordina a tutto il popolo di non dormire e di impegnarsi a trovare il nome di quel misterioso principe.
“Che nessun dorma! Non dormite!” (‘Nessun dorma’)
Le sue guardie bussano alle porte di tutta la città cercando qualcuno che conosca il nome del principe straniero.
Calaf però sa che il mistero del suo nome è forte, è chiuso in lui. Nessuno scoprirà il suo nome.
“Rivelerò il mio nome quando ci sarà la luce, all’alba. All’alba io vincerò. Vincerò la sfida e l’ amore di Turandot” (‘Nessun dorma’)
Ad un certo punto della serata alcuni servi vedono il principe Calaf in compagnia di un anziano signore e di una donna.
Li arrestano subito entrambi nella speranza di scoprire il nome del principe.
Liu, fedele e innamorata, si rende conto, capisce che la situazione è pericolosa per Calaf e si sacrifica per proteggere il segreto:
“Quest’uomo è anziano, non si ricorda niente. Io solo ricordo il nome del principe, il nome che state cercando. Ma non lo dirò mai”.
La principessa Turandot la tortura, ma Liu, ostinata, si rifiuta di tradire Calaf.
“Non dirò mai il nome. Se devo morire, morirò, ma non lo dirò mai.”
E così Liu si toglie la vita, con un pugnale, per amore, per proteggere il nome dell’amato.
Calaf è sconvolto e va subito dalla principessa Turandot.
La guarda intensamente, si avvicina e, senza paura, la bacia.
Subito dopo le dice “Se vuoi farmi uccidere, uccidimi. Il mio nome è Calaf”
A questo punto Turandot capisce. È tutto chiaro ora. Ora è libera e annuncia ad alta voce:
“Ho scoperto il nome del principe...Il principe si chiama AMORE”.
Ed è così che l’amore vince, vince su tutto.
FINE
Vi è piaciuto l’episodio di oggi?
Come dicevo all’inizio di questo episodio, il compositore dell’opera, Giacomo Puccini, muore prima di terminare la scrittura della Turandot. Arriva a scrivere fino alla morte di Liu che si uccide per non rivelare il nome del principe Calaf. Vi piace il finale che viene considerato il finale ufficiale dell’opera o lo cambiereste?
Vi sfido, come la principessa Turandot, a trovare un finale diverso da quello ufficiale.
L’aria, la musica che vi ho fatto sentire all’inizio, ‘Nessun dorma’ è nella parte dell’opera in cui la principessa Turandot ordina a tutti di non dormire per scoprire il nome del principe Calaf e Calaf sicuro di sé invece risponde che lui vincerà (“Vincerò!!”).
Quando mi capita di ascoltare questa aria penso subito a un film che non c’entra assolutamente niente con quest’opera, il film è ‘Mare dentro’ del regista Amenàbar. Una scena incredibile e indimenticabile per me in cui il protagonista, paraplegico, sogna di volare sulle colline intorno a casa sua. Ho i brividi solo a pensarci.
Bene, per oggi è tutto. Se volete che tratti uno specifico argomento o racconti una vostra storia, scrivetemi a italiando.learnitalian@gmail.com. Vi aspetto! Vi auguro una giornata piena di sole come lo è qui oggi, ci sentiamo al prossimo episodio di Italiando Storie ogni giovedì. Ciao! Grazie!