Episodio 23- Il vischio magico - A2 (Upper Beginner)

 

Benvenuto su Italiando Storie, il podcast di storytelling in lingua italiana per arricchire il tuo italiano e la tua mente.  

Sono Silvia e sono qui per raccontarvi delle storie attraverso le quali far crescere il vostro italiano. Alcune delle storie che racconto sono famose, altre meno, ma sono tutte riscritte da me, quindi riadattate per essere capite dagli studenti che stanno imparando italiano. Per aiutarvi nella scelta del podcast, indico sempre nel titolo il livello linguistico dell’ascolto.  Potete trovare l’intero testo del podcast nel sito www. italiando-learnitalianwithsilvia.com, nella sezione Podcast. 

L’episodio di oggi è per tutti, ma in particolar modo per gli studenti principianti, i beginners. Cercherò quindi di essere breve in questa introduzione.  

La storia di oggi è una storia natalizia, relativa al Natale. Quest’anno sarà un Natale diverso per tutti ma diverso non significa meno speciale, no?  A cosa vi fa pensare il Natale? Alle luci? Ai regali? Agli infiniti pranzi in famiglia? Alla neve? 

Una delle prime cose a cui penso è il vischio: una pianta con le foglie verdi e le bacche bianche. Ci sono molte leggende dietro a questa pianta, oggi ve ne racconto una, rivisitata come sempre. Esiste una diffusa abitudine legata al vischio: se due innamorati si trovano sotto a un mazzo di vischio, devono baciarsi. Ma come mai? Perché? Continuate ad ascoltare questo episodio e lo scoprirete. 

Ma ora, vediamo assieme tre parole chiave della storia di oggi. 

La prima parola è INVIDIA, INVIDIA. Invidia è il sostantivo di ‘invidioso’: quando sei invidioso desideri fortemente le cose degli altri, la fortuna degli altri, tutto ciò che di bello hanno le altre persone. L’invidia può essere una “brutta bestia” come si suol dire (“brutta bestia l’invidia”) ovvero un sentimento negativo, di frustrazione o un sentimento positivo, di sincera ammirazione.  

La seconda parola è RABBIA, RABBIA. Vi ricorda qualcosa questo sostantivo? Ma certo! Ci ricorda l’aggettivo “arrabbiato”. La rabbia è un sentimento che tutti, più o meno spesso, sperimentiamo. Cosa vi fa arrabbiare? A me le persone maleducate fanno arrabbiare, fanno nascere la rabbia in me.  

La terza e ultima parola è FRECCIA, FRECCIA. La freccia è un’arma: un pezzo lungo e stretto, di solito, in legno che finisce con una parte appuntita, in osso, pietra o metallo. La freccia va lanciata nell’aria con un altro strumento chiamato arco.  Prima delle armi da fuoco, si utilizzavano molto l’arco e le frecce. Oggi si utilizzano le frecce anche a livello sportivo, nel tiro con l’arco. 

Bene, queste erano alcune delle parole della storia di oggi. Ora, mettetevi comodi e preparatevi ad ascoltare la storia.  

IL VISCHIO MAGICO 

E’ una calda e bella giornata d’estate. La dea Freya sta dipingendo nel suo studio quando all’improvviso sente delle urla dalla stanza accanto. Riconosce subito la voce, è Loki, uno dei suoi due figli.  Alza gli occhi al cielo e corre subito nell’altra stanza.  

 

“Cos’è questo casino Loki? Ti ho sentito urlare dall’altra stanza! Fai silenzio e non disturbare tuo fratello Balder che sta studiando”. 

 

“ma madre...Balder..”, dice Loki provando a giustificarsi. 

 

“shhh! Balder cosa? Basta così! Hai già parlato troppo per oggi. Ogni giorno la stessa storia, devi sempre creare problemi. Tuo fratello Balder non può aver fatto nulla di male, è così buono”. 

 

Loki tace ma sente crescere dentro di sé una fortissima rabbia ed un'invidia enorme per l’affetto che la madre prova per il fratello.  

Balder infatti è, fra i due, sicuramente il figlio che riceve più attenzioni: è di carattere mite e buono ed è amato sia dalla sua famiglia che dal resto delle divinità. “Quanto è bravo Balder”, “quanto è buono Balder”.. Balder qua, Balder là. Tutti hanno occhi solamente per lui. 

 

Giorno dopo giorno, mese dopo mese, Loki è sempre più arrabbiato e invidioso del fratello. La rabbia cresce, cresce, cresce fino a che...arriva il giorno in cui prende una forte ma ragionata decisione: uccidere il fratello.    

Mette per iscritto questa sua decisione nel diario nel quale scrive tutti i suoi pensieri di rabbia e odio: “ucciderò Balder”. Due sole parole ma che pesano come mille. 

 

La dea Freya soffre nel vedere il figlio Loki infelice: è ormai da diversi mesi che lo vede solitario, scontroso e arrabbiato. Freya sa che Loki è da sempre invidioso del fratello Balder ma nota ora in lui qualcosa di nuovo: ha uno sguardo diverso, i suoi occhi sono malvagi.  

Inizia quindi a seguire il figlio Loki, ad osservarlo, senza farsi notare. Scopre così l’esistenza del diario del figlio invidioso.  Lo prende di nascosto: vuole leggere quelle pagine, vuole capire cosa passa per la testa di Loki.  

E legge quelle due terribili parole “ucciderò Balder”. 

La dea fa cadere il diario a terra e corre subito a cercare Balder disperata, temendo di poterlo trovare morto.  

Finalmente lo trova e tira un sospiro di sollievo: Balder è vivo ed è al centro di una folla di divinità che pendono dalle sue labbra.   

“Balder, figlio mio, torna subito a palazzo e chiuditi nella tua stanza ti prego”.  

 

Freya, dea ma prima di tutto madre, chiede ai quattro elementi (l’aria, l’acqua, la terra e il fuoco), alle piante e agli animali di proteggere Balder. Tutti dicono di sì, senza esitare.   

Ma non sono proprio tutti tutti, per errore, una pianta non viene coinvolta: una pianta che vive a metà tra il cielo e la terra: il vischio.  

 

Loki, furioso e determinato a commettere questo assassinio, ci mette davvero poco a scoprire dell’esistenza del vischio. Si arrampica sull’albero e, ancora seduto su un ramo, comincia subito a costruire l’arma del futuro delitto: una freccia appuntita.  

Torna a casa e finge tranquillità e indifferenza: dentro di sì invece esplode di eccitazione e gioia: a breve le sue pene saranno finite.  

Aspetta il momento giusto per attaccare, per uccidere il tanto odiato fratello. Aspetta, aspetta ma il momento giusto sembra non arrivare mai. Ormai è dicembre, sono mesi che Loki pianifica l’omicidio.  

Finalmente però, arriva il momento giusto: proprio mentre Balder si trova solo, senza persone intorno, Loki scaglia la freccia di vischio contro di lui e lo uccide con un colpo solo.  

La dea Freya trova Balder a terra. Non respira. “nooooooooooooooooooooooo”. 

Tutti corrono subito alla scena del delitto.  Tutte le divinità, gli elementi del cielo e della terra piangono disperati. Tutti tentano di riportare Balder in vita, ma senza successo. E’ tutto inutile. 

 

Freya, distrutta dal dolore e dal senso di colpa di non essere riuscita a proteggere il figlio, scoppia in un pianto disperato sul corpo del figlio morto.  

Improvvisamente, le lacrime della dea a contatto con la freccia fatta con i rami del vischio, diventato bacche bianche lucenti. E come per magia, Balder riprende a respirare e a vivere. 

La dea Freya dall’immensa felicità per questo miracolo ringrazia la pianta di vischio con un bacio e ordina a tutti ma proprio a tutti “ogni volta che passate sotto la pianta di vischio scambiatevi un bacio”.  

Ed è da allora che la gente si bacia sotto il vischio, pianta simbolo di amore puro. 

 FINE 

 
Allora, vi è piaciuta la storia di oggi?   

Avete scoperto quindi che dietro al vischio c’è sì una storia di amore, ma tra una madre e un figlio: forse l’amore più puro che esista.  

Conoscete altre storie legate al vischio o c’è una storia di Natale che vi piacerebbe ascoltare qui ad Italiando Storie? Fatemelo sapere nei commenti.  

Bene, detto questo, è arrivato il momento di salutarsi. Io come sempre vi auguro una buonissima giornata, delle buone feste natalizie e ci sentiamo presto con un nuovo episodio di Italiando Storie! Ciao! 

 
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