Episodio 16 - La ragazza perfetta -B1(Intermediate)
Benvenuto su Italiando Storie, il podcast di storytelling in lingua italiana per arricchire il tuo italiano e la tua mente.
Sono Silvia e sono qui per raccontarvi delle storie attraverso le quali far crescere il vostro italiano. Alcune delle storie che racconto sono famose, altre meno, ma sono tutte riscritte da me, quindi riadattate per essere capite dagli studenti che stanno imparando italiano. Per aiutarvi nella scelta del podcast, indico sempre nel titolo il livello linguistico dell’ascolto.
Se avete bisogno dello script, del testo di questo episodio, compresa la parte di conversazione prima e dopo la storia, scrivetemi a italiando.learnitalian@gmail.com, ripeto in inglese italiando.learnitalian@gmail.com o ai link che trovate nella descrizione del video del podcast su Youtube. Per il momento dovete richiedermi lo script ma, sappiate che ho in progetto di creare un sito apposito dove raccogliere tutte le storie.
La storia di oggi è un po’ particolare, molto diversa rispetto alle storie che ho raccontato fino ad ora. E’ particolare per il suo stile e per l’ordine degli eventi. Vi assicuro che poi capirete.
E’ la rivisitazione di un racconto intitolato “Vedendo una ragazza perfetta al 100% in una bella mattina di aprile”, un titolo un po' lungo diciamo. E’ un racconto di Murakami, un famosissimo scrittore giapponese che io adoro. Non so quante volte ho riletto ‘Norwegian Wood’ con piacere e, dovete sapere, io non rileggo quasi mai un libro una seconda volta.
Prima di cominciare però vorrei precisare due aspetti da considerare prima di ascoltare questa storia.
Il primo è in merito al livello linguistico di questo episodio. Come vedete dal titolo, ho indicato un livello base ma, al tempo stesso intermedio. Perché? Perché la prima parte della storia fino alla frase “c’era una volta” è adatta anche agli studenti principianti, mentre la seconda parte è più complessa, quindi più adatta agli studenti di livello intermedio- alto. Ma, cari studenti beginner, nulla vi impedisce di ascoltare tutta la storia.
Il secondo aspetto invece è relativo allo stile di scrittura del racconto. E’ un racconto principalmente in prima persona, è infatti un dialogo interno del protagonista, un flusso di pensieri: siete pronti ad entrare nella testa del protagonista?
Comunque, ho già parlato troppo, ora vediamo assieme alcune delle parole chiave della storia di oggi.
La prima parola è QUARTIERE, QUARTIERE. Il quartiere è una zona determinata di una città, è un’area di una città che ha le stesse caratteristiche. Possono essere caratteristiche storiche, economiche, o estetiche. Ad esempio Little Italy è un famoso quartiere di New York o Camden Town a Londra o il quartiere latino a Parigi. Se siete stati in uno di questi quartieri, sapete che è hanno delle caratteristiche specifiche, un’identità.
La seconda parola è CAMMINARE, CAMMINARE. Camminare è un verbo, significa muoversi a piedi, fare un passo dopo l’altro. A me piace molto camminare in montagna ma anche camminare in centro alla città di Vicenza.
La terza parola è AVVICINARSI, AVVICINARSI. Avvicinarsi è un verbo riflessivo, nel racconto lo trovate come “si avvicina”. Significa andare vicino a qualcosa, ad esempio “se non vedo bene cosa c’è scritto, mi avvicino per leggere meglio”.
La quarta parola è RIDICOLO, RIDICOLO. Una cosa ridicola ci fa ridere. Spesso si utilizza questo aggettivo per indicare l’inadeguatezza di una cosa. Ad esempio “Marco si è presentato al colloquio di lavoro in tuta, è stata una scelta ridicola”.
La quinta e ultima parola è MIRACOLO, MIRACOLO. Un miracolo è un evento straordinario, eccezionale, meraviglioso. Quando succede qualcosa di particolarmente bello, che sembrava impossibile, parliamo di miracolo. Quando una persona si risveglia da un coma dopo molti anni, possiamo esclamare “è un miracolo”. Gesù ha fatto diversi miracoli nella sua vita ad esempio che hanno lasciato tutti a bocca aperta.
Ora, mettetevi comodi e preparatevi ad ascoltare la storia di oggi.
LA RAGAZZA PERFETTA
Una bella mattina di aprile, in una strada nell'elegante quartiere Harajuku di Tokyo, vedo la ragazza perfetta, perfetta al 100% per me.
Se devo essere sincero, non è così carina. Non si distingue in alcun modo. I suoi vestiti non sono niente di speciale. Sembra essersi svegliata da poco. Non è giovane- giovane, credo abbia più o meno trent’anni. La definirei comunque una ragazza, non una signora.
Comunque...anche se la ragazza è a 15 metri da me, capisco subito che è la ragazza perfetta, perfetta al 100% per me. Sento il mio petto battere e la bocca asciugarsi come un deserto.
Ognuno ha i suoi gusti: ad alcune persone piacciono le ragazze con gli occhi grandi, ad altri fanno impazzire le ragazze alte. Una volta in un ristorante mi sono ritrovato a guardare una ragazza al tavolo accanto perché mi piaceva la forma del suo naso.
Il giorno dopo aver visto la ragazza perfetta, la ragazza perfetta al 100% per me, nel pomeriggio sono al bar con un amico.
“Ieri ho visto la ragazza perfetta, la ragazza perfetta al 100% per me” racconto al mio migliore amico.
“ ah si?” dice lui “ed era carina?”
“non esattamente”
“ il tuo tipo allora”.
“non lo so. Non mi ricordo molto, non ricordo la forma dei suoi occhi ma so per certo che è la ragazza perfetta per me”
"Beh, comunque," mi dice, già annoiato, "cosa hai fatto? Le hai parlato? “
"No, l’ho solo vista per strada”
Ma torniamo a quella mattina d’aprile.
La ragazza sta camminando da est a ovest e io invece da ovest ad est. E’ una bellissima mattina di aprile.
Vorrei parlare con lei. Basterebbe mezz'ora: solo per chiederle chi è, per raccontarle qualcosa di me e cosa vorrei davvero fare nella vita e parlare del destino che ci ha fatto incontrare.
Pranzerei con lei da qualche parte, magari guardando un film di Woody Allen. Entrerei in un bar dell'hotel per un cocktail e, con un po’ di fortuna, faremmo l’amore.
Ora la distanza tra di noi è di soli 15 metri.
Se si avvicina, cosa dovrei dirle? "Buongiorno, signorina, ha mezz'ora per parlare con me?”
Ridicolo. Sembrerei un venditore.
Potrei dire "Mi scusi, c’è una lavanderia 24 ore su 24 nel quartiere?” Anche questa volta sembrerei ridicolo.
Forse la verità è la scelta migliore: “Buongiorno, sei la ragazza perfetta al 100% per me.”
Ma se poi mi risponde “ Io sono la ragazza perfetta al 100% per te, ma tu non sei il ragazzo perfetto al 100% per me.” Potrebbe succedere. No no no, non voglio che mi rompa il cuore.
Passiamo davanti a un negozio di fiori. Fa caldo oggi. Sento l'odore delle rose. Non riesco a parlarle.
Indossa un maglione bianco e nella mano destra stringe una busta bianca: quindi ha scritto una lettera a qualcuno...una lettera piena di segreti forse?
Camminando la perdo, non la vedo più. Ora, ovviamente, so esattamente cosa potrei dirle.
Inizierei con "C'era una volta"... e finirei con “una storia triste”.
C'era una volta un ragazzo e una ragazza. Il ragazzo aveva diciotto anni e la ragazza aveva sedici anni. Non era molto bello e lei non era particolarmente bella. Erano solo un ragazzo solitario ordinario e una normale ragazza solitaria, come tutti gli altri. Ma credevano con tutto il cuore che da qualche parte nel mondo vivesse il ragazzo perfetto al 100% e la ragazza perfetta al 100% per loro. Sì, credevano nei miracoli. E quel miracolo arrivò.
Un giorno si sono incontrarono all'angolo di una strada.
"È meraviglioso", disse il ragazzo. “Ti ho cercato per tutta la vita. Forse non ci crederai, ma sei la ragazza perfetta al 100% per me”.
"E tu," rispose lei, "sei l'uomo perfetto per me, esattamente come immaginavo in ogni dettaglio. È come un sogno”
Si sedettero sulla panchina di un parco, si tennero per mano e si raccontarono le loro storie per ore. Non erano più soli. Un miracolo.
Ma dopo qualche ora, si chiesero “ non è stato troppo facile? I sogni non si realizzano con questa facilità”.
E così, dopo una pausa, il ragazzo disse alla ragazza: “ Proviamo a fare così, solo una volta : se siamo davvero gli amanti perfetti al 100%, allora da qualche parte, ci incontreremo di nuovo senza dubbio e quando ciò accadrà e sapremo che siamo perfetti al 100%, ci sposeremo lì . Sei d’accordo?”
"Sì," disse, "è esattamente quello che dobbiamo fare”.
E così se ne andarono, lei a est e lui a ovest. Che giovani stupidi: credevano troppo nel destino!
Un inverno, sia il ragazzo che la ragazza si ammalarono di un influenza terribile, e dopo aver trascorso settimane tra la vita e la morte, persero tutti i ricordi di gioventù.
Divennero cittadini modello e sperimentarono l’amore, a volte al 75 % o addirittura all’85 %.
Una bella mattina di aprile, il ragazzo voleva prendere una bella tazza di caffè per iniziare la giornata.
Il ragazzo camminava da est a ovest, mentre la ragazza lo faceva da ovest a est, lungo la piccola strada del quartiere Harajuku di Tokyo.
Passarono fianco a fianco proprio in mezzo alla strada. Si guardarono ed entrambi ebbero la sensazione di ricordare qualcosa : sentirono entrambi che avevano davanti il ragazzo perfetto al 100% e la ragazza perfetta al 100%.
Ma erano solo sensazioni e così, senza dire una parole, passarono l'uno all'altro, scomparendo tra la folla, per sempre.
Una storia triste, non credi?
Sì, questo è quello che avrei dovuto dire alla ragazza perfetta.
FINE
Vi è piaciuta la storia di oggi? Forse è necessario ascoltarla due volte per capirla bene.
Come ho detto all’inizio di questo episodio, è un racconto con uno stile diverso da quello della favola classica. Quindi possiamo considerarla una storia strana, particolare rispetto alle altre di questo podcast. Allo stesso tempo però, è un racconto che appartiene a tutti noi, che parla di una cosa normalissima: a chi non è capitato, soprattutto da giovane, di farsi mille pensieri, mille storie, mille paranoie in testa prima di trovare il coraggio di andare a parlare con una persona, con un ragazzo o una ragazza che ci piaceva? Almeno una volta sarà capitato a tutti, anche ai più coraggiosi e spavaldi.
Fatemi sapere nei commenti se questo genere di racconto vi è piaciuto o se invece non vi è piaciuto per niente. Come sempre vi auguro una buonissima giornata e ci sentiamo al prossimo podcast! CIAO!