Episodio 12 - La storia di Colapesce - B1 (Intermediate)

 

Benvenuto su Italiando Storie, il podcast di storytelling in lingua italiana per arricchire il tuo italiano e la tua mente. 

Sono Silvia Gomiero e sono qui per raccontarvi delle storie attraverso le quali far crescere il vostro italiano. Alcune delle storie che racconto sono famose, altre meno, ma sono tutte riscritte da me, quindi riadattate per essere capite anche dagli studenti che stanno imparando italiano. Per aiutarvi nella scelta del podcast, indico sempre nel titolo il livello linguistico dell’ascolto. 

Se avete bisogno dello script, del testo di questo episodio, compresa la parte di conversazione prima e dopo la storia, scrivetemi a italiando.learnitalian@gmail.com o ai link che trovate sotto al video di youtube.  

La storia di oggi come la storia dell’episodio precedente, l’episodio 11, è legata alla Sicilia. La Sicilia è una regione italiana nel Sud Italia ed è un’isola. Una bellissima isola ricca di paesaggi diversi tra loro e di storia.  

Ho trascorso una settimana in Sicilia in vacanza ad agosto e sono successe molte cose in questi sette giorni. Ci sono stati molti inconvenienti, riguardo all’hotel, alla macchina, alla mia salute ecc ecc. Effettivamente...se ci penso bene, spesso mi capitano imprevisti quando sono in vacanza. Ma sapete come si dice no...ciò che non ti uccide, ti fortifica. Ovvero, i problemi, gli imprevisti, le difficoltà sono un’occasione per diventare più forti.  

Quindi, nonostante gli imprevisti di percorso, mi sono divertita durante questa vacanza in Sicilia. E devo dire, che la bellezza della Sicilia è innegabile.  

La storia di oggi è ambientata a Messina, una città del nord est della Sicilia. Forse l’avete sentita nominare per lo stretto di Messina è quel braccio di mare, quella parte di mare, che separa la Calabria dalla Sicilia. 

Prima di cominciare con il racconto della storia di oggi, vediamo assieme alcune delle parole chiave: 

PESCE, un pesce è un animale che vive nell’acqua. Ci sono i pesci che nuotano nei laghi, nel mare, nei nostri acquari domestici a casa. Il pesce respira attraverso le branchie. Avete presente Nemo? Ecco, Nemo è un pesce: più precisamente un pesce pagliaccio 

TUFFARSI, tuffarsi significa immergersi in acqua con un movimento veloce ovvero buttare il proprio corpo in acqua rapidamente e spesso lanciandosi da un punto più alto rispetto al livello dell’acqua. Io ho paura a tuffarmi dagli scogli molto alti perché soffro di vertigini. Adoro vedere gli atleti olimpici tuffarsi dal trampolino altissimo ed eseguire un tuffo perfetto.  

CALICE, un calice è un bicchiere con la bocca molto larga. Solitamente il vino si beve all’interno di un calice. Quando si fa un brindisi, si alzano i calici in alto e si dice tutti insieme “cin cin!” 

CORONA. Sicuramente questa parola è diventata molto nota, quindi molto famosa, durante questo 2020. Il covid 19, ovvero il corona virus, è un virus che, se osservato al microscopio, ha proprio l’aspetto di una corona. Il re e la regina indossano una corona, spesso molto preziosa, come simbolo del loro potere e della loro carica.  

ANELLO, un anello è un oggetto circolare, un accessorio, che si mette al dito. Un anello può essere fatto di diversi materiali, solitamente gli anelli in oro o argento costano molto. Se vuoi chiedere a qualcuno di sposarti, devi procurarti un anello da dargli. L’anello è quell’oggettino tanto adorato da Gollum nella saga del “Il signore degli anelli”. 

Crepa, una crepa è una spaccatura. Nelle mura vecchie, antiche, spesso con il tempo appaiono delle crepe. Quando vedi una crepa su una superficie, significa che quell’oggetto, parete etc... Si sta rompendo.  

Bene, queste erano alcune delle parole della storia di oggi. Ora, mettetevi comodi e preparatevi ad ascoltare.  

LA STORIA DI COLAPESCE 

C’era una volta, tanto tempo fa, a Messina, una città abitata da marinai e pescatori, un ragazzo di nome Nicola. 

A Nicola piaceva tantissimo nuotare e passava ore, ore ed ore in mare. Per questo motivo, tutti lo chiamavano Colapesce. Cola da Nicola e pesce perché nuotava sempre e stava sempre in acqua. Colapesce! 

La mamma di Nicola gli diceva sempre “Cola basta stare in acqua! Se continui a stare in acqua finirai per diventare un pesce!” 

Ma Cola rideva e non prestava attenzione a quello che diceva la madre “ahahah ma va’ mamma! Ora vado ciao...vado a tuffarmi!” e se ne ritornava a fare un bel bagno in mare. 

In quel periodo, il re di Messina era preoccupato, molto preoccupato. La città era sempre più povera e non sapeva dove trovare il denaro, i soldi per migliorare la situazione.  

Un giorno, parlando con il suo consigliere... 

“ahhh..sono disperato! Non so più cosa fare...” 

“cosa succede mia Maestà?” 

“come cosa succede? Non vedi che la città sta decadendo! Abbiamo bisogno di soldi...Non so più a chi chiedere, non so più dove cercarli...” 

“mmmm...avete mai pensato al mare? “  

“il mare?”  

“sì, il mare! Si dice che ci siano molti tesori in fondo al mare” 

“mmm interessante...e come facciamo a recuperarli?” 

“Non saprei...ah aspetti! Ho sentito parlare di un ragazzo, un certo Colapesce, che ama nuotare alla follia, adora nuotare e sta tutto il giorno in acqua... la gente dice che sia molto bravo con le immersioni...forse lui potrebbe aiutarci” 

“Ma certo! “Esultò felice il re. “Andate a chiamare Colapesce!” 

Il re, un po’ scettico, decise di mettere alla prova le capacità di Colapesce. Buttò un sacchetto di monete d’oro nel mare e disse “Vai Colapesce, mostrami di cosa sei capace, vai a recuperare il sacchetto di monete” 

“Cosa mi darà in cambio maestà?” 

“In cambio?” 

“Sì, certo, mi dovrà pure pagare per questo servizio, per questa immersione nel mare” 

Il re...indeciso disse “e va bene, se recupererai il sacchetto di monete, potrai sposare mia figlia” 

Per Colapesce era un gioco da ragazzi, si tuffò e riemerse dopo un minuto con il sacchetto di monete in mano. 

“Ecco qua maestà!” esclamò tutto contento.  

Il re era stupito ma ancora dubbioso e tra l’altro non voleva dare sua figlia in sposa a Colapesce.  “mmm bravo ma, facciamo un'altra prova, ora getterò la mia corona in questo punto profondo del mare. se recupererai la mia corona, potrai sposare mia figlia” e gettò la propria corona in un punto molto profondo del mare.  

Colapesce si tuffò con entusiasmo e dopo pochi minuti riemerse con la corona tra le mani.  

“Ecco qua maestà!” esclamò tutto orgoglioso.  

Il re era sbalordito ma non ancora sicuro delle capacità da nuotare di Colapesce e ancora, non voleva dare sua figlia in sposa a Colapesce.  

OK, ti sottopongo ad ultima prova: getterò il mio anello nuziale, la mia fede, nel punto più profondo di tutto il mare. se recupererai il mio anello nuziale potrai sposare mia figlia” e gettò così l’anello nel punto più profondo del mare.  

Colapesce si tuffò nuovamente. Questa volta però mentre era nei fondali del mare a cercare l’anello vide una cosa sorprendente. Vide tre colonne. Tre colonne che sorreggevano la terra, tre colonne che sostenevano quindi la Sicilia. Una di queste però era però piena di vistose crepe e sembrava si stesse per rompere. Ritornò immediatamente a galla a raccontare al re ciò che aveva scoperto.  

“Tre colonne?”, rise il re. “su dai, vai a recuperare l’anello se vuoi sposare mia figlia”. 

Colapesce si tuffò nuovamente e vide l’anello brillare nel fondale. Si avvicinò per prenderlo, felice di poter sposare la bella figlia del re ma vide che la colonna con le crepe stava per rompersi. Le crepe si allargavano sempre di più.  

Pochi secondi dopo la colonna si ruppe e Colapesce decise di mettersi in mezzo, al centro della colonna rotta per sostenere la Sicilia. Da quel giorno non riemerse più.  

Colapesce ancora oggi, sorregge il peso della Sicilia, la sua amata terra.  

FINE 

Vi è piaciuta la storia di oggi? Ho sempre amato le leggende legate al territorio. Sappiamo benissimo che è impossibile ma è simpatico pensare che la Sicilia sia sorretta, sostenuta dalla forza di uno dei suoi abitanti che vive sott’acqua e che si è sacrificato per amore della sua terra. Si dice che quando c’è un terremoto e la Sicilia trema sia dovuto al fatto che Colapesce cambia spalla per sorreggere la colonna.  

Parlando con diversi siciliani durante la mia vacanza in Sicilia ho percepito questo forte attaccamento a una terra, a una regione che ha indubbiamente moltissime problematiche ma che allo stesso tempo è meravigliosa. Molti di loro mi hanno confermato che, nonostante i problemi, non potrebbero mai vivere altrove.  

Cosa ne pensate? Anche voi siete legati fortemente alla vostra terra di origine? O vivete all’estero? Fatemelo sapere nei commenti. Mi piacerebbe sentire la vostra opinione.  

Bene, spero ancora che la storia di oggi vi sia piaciuta, noi ci vediamo giovedì prossimo con una nuova storia. Se volete ascoltare altre storie, potete trovare il podcast su Soundcloud, spotify e sul mio canale Youtube – Italiando-learnitalianwithsilvia. Intanto, vi auguro una buonissima giornata: CIAO! 

 
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