# 98 racconto di natale
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Ciao! Come va?
Fra una settimana esatta è Natale. Giovedì prossimo è Natale.
Sì, lo so… te lo dico così, giusto per mettere un po’ di pressione, nel caso tu non abbia ancora finito di comprare i regali.
Come me, per esempio.
Non è un paradosso che quello che chiamiamo ‘il periodo più bello dell’anno’, ‘il periodo più sereno dell’anno’ sia un periodo così stressante? Con mille scadenze di lavoro, mille regali da comprare e altrettante cene e aperitivi a cui partecipare?
Lo trovo davvero un grande paradosso.
Tu festeggi il Natale?
Per te è un giorno speciale oppure è un giorno come un altro?
Hai programmi particolari per queste due ultime settimane del 2025?
Che tu festeggi Natale o meno, ho pensato di chiudere questo anno con un racconto natalizio, una storia che abbia davvero il sapore del Natale.
La mia storia di Natale preferita in assoluto è Canto di Natale (A Christmas Carol) di Charles Dickens.
Un classico, lo so.
Per niente originale, lo so.
Ma che ci posso fare? Non mi stanco mai di leggerla. È una di quelle storie che, secondo me, non invecchiano mai e mi dà sempre quella sensazione di un abbraccio caldo.
Lo so, sotto Natale, divento un po’ smielata. Scusami.
Il racconto di oggi è stato scritto da un italiano, Dino Buzzati, uno scrittore che amo tantissimo e che non è nuovo al podcast.
Se non l’hai ancora ascoltata, ti consiglio la storia dal titolo ‘Sette piani’: è l’episodio numero #69 che è una storia per niente natalizia ma sempre molto carina.
Ho adattato il racconto di oggi per gli studenti di livello intermedio, ma se ti va di leggere il testo originale trovi tutto nelle risorse su Patreon.
Questa storia è anche l’occasione perfetta per imparare un po’ di vocabolario legato alla Chiesa.
Che tu sia religioso o no, è sempre utile conoscere alcune parole di base, soprattutto se visiti città storiche in Italia.
Ad esempio: qual è la differenza tra una cattedrale e un duomo?
E tra un prete e un vescovo?
L’Italia è un Paese in cui la religione ha avuto, e ha ancora, un ruolo molto importante, e questo influenza la società in tanti modi. Non possiamo ignorare questo fatto.
Questa influenza si vede nella storia, nell’arte, nell’architettura, ma anche nella vita quotidiana.
Molte delle feste più importanti d’Italia hanno un’origine religiosa: il Natale, la Pasqua, ma anche tantissime feste di paese legate ai vari patroni di ogni paese, di ogni città.
Anche il paesaggio urbano italiano riflette questa presenza, questa influenza della Chiesa: ci sono chiese, cattedrali, conventi e monasteri sono presenti in moltissime città e visitare l’Italia significa spesso entrare in chiese, anche solo per ammirare opere d’arte famosissime.
Infine, la religione ha influenzato per secoli i valori, il modo di pensare e alcune abitudini sociali, anche tra le persone che oggi non si considerano religiose.
Per questo conoscere un po’ di vocabolario e di riferimenti legati alla Chiesa aiuta a capire meglio la cultura italiana.
Bene, premessa lunghissima. L’ho finita.
Adesso mettiti comodo… o comoda… e preparati ad ascoltare la storia di oggi.
racconto di natale
L’antico palazzo dei vescovi è tetro, i muri sono pieni di umidità, rimanerci è un supplizio, una vera tortura, nelle notti d’inverno.
E la cattedrale accanto è immensa, non basta una vita per girarla tutta, e ci sono così tante cappelle e sacrestie che, dopo secoli di abbandono, ne sono rimaste alcune quasi inesplorate.
Che farà la sera di Natale, ci si domanda, l'arcivescovo tutto solo, mentre la città è in festa?
Come potrà vincere la malinconia?
Tutti hanno una consolazione: il bimbo ha il treno e pinocchio, la sorellina ha la bambola, la mamma ha i figli intorno a sé, il malato una nuova speranza, il vecchio scapolo il compagno di dissipazioni, il carcerato la voce di un altro dalla cella vicina.
E come farà invece l’arcivescovo?
Sorride lo zelante don Valentino, segretario di sua eccellenza l’arcivescovo, sentendo la gente parlare così.
L’arcivescovo ha Dio, la sera di Natale
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