# 78 rigoletto

Welcome to Italiando Storie, the storytelling podcast in Italian LANGUAGE designed to enrich both your language skills and your mind.

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Benvenuto o benvenuta su ITALIANDO STORIE, il podcast di storytelling in lingua italiana per arricchire il tuo italiano e la tua mente.   

Sono Silvia e sono qui per raccontarvi delle storie per attraverso le quali far crescere il vostro italiano. Qui si parla di tutto: di racconti, di storie personali, di cultura e molto altro. Trovate la trascrizione di questo episodio e degli esercizi per mettere alla prova il vostro italiano al sito www.italiandolearnitalianwithsilvia.com.

Conoscete questo motivetto? (Silvia canta).

La donna è mobile, qual piuma al vento
Muta d'accento, e di pensiero

Ok, ora capisco perché sono uscita dal coro da piccola. Scusatemi.

Forse è meglio se cercate questo motivetto su google, scrivete ‘la donna è mobile’: sono sicura che riconoscerete il motivetto.

Viene proprio voglia di canticchiare questo motivetto, no? Questa canzoncina. È irresistibile. Ti rimane in testa.

Ai giorni d’oggi probabilmente diventerebbe virale.

Ecco, è esattamente quello che è successo nel 1851.

A quanto pare Giuseppe Verdi era sempre molto nervoso prima dell’uscita ufficiale di una sua opera. Era molto attento che la musica non si diffondesse prima della prima (scusate la ripetizione) di una sua opera.

Giuseppe Verdi Rigoletto

Giuseppe Verdi, compositore italiano (1813-1901)

Purtroppo è stato impossibile nel caso dell’opera che vi racconto oggi, l’opera ‘Rigoletto’: ancora prima di andare a teatro, in molti già canticchiavano questo motivetto.

Voi invece dove andate di bello quest’estate? Raccontatemelo.

L’episodio di oggi è una storia di uno dei miei studenti, David, nonché ascoltatore del podcast. David mi ha raccontato questa storia durante una delle nostre lezioni e, non potevo fare a meno, di raccontarla. Lui ha gentilmente scritto la storia per me e quindi eccoci qui. Cominciamo!



Prima però, vediamo assieme alcune delle parole chiave dell’episodio di oggi. Se volete ascoltare direttamente la storia andate avanti di qualche minutino. 



La prima parola è DUCA (sostantivo, s.m.). Immaginate un uomo seduto su un trono in un grande castello. Non è il re, ma è comunque molto ricco e potente. Potrebbe essere un duca. Un duca era una persona molto importante nella nobiltà. Era come un capo o un principe che governava un territorio, spesso per conto del re. Il titolo di "duca" era uno dei più alti nella gerarchia nobiliare. Il Duca di Milano, Ludovico il Moro, era uno dei più potenti in Italia nel Rinascimento. Sai chi lavorava per lui? Leonardo da Vinci!


La seconda parola è GIULLARE (sostantivo, s.f.). Abbiamo immaginato un duca ora immaginate invece una persona con un vestito colorato, un cappello buffo con campanellini, che salta, canta e fa ridere tutti…chi è? Il giullare! Il giullare era il comico del Medioevo, un artista che faceva ridere il re, i nobili e il popolo. Raccontava barzellette, faceva acrobazie, cantava canzoni e prendeva in giro le persone (a volte anche i potenti!). Era un po’ come un comico o un clown nel Medioevo.

La statua del giullare Rigoletto a Mantova


La terza parola è PRENDERE IN GIRO (verbo). "Prendere in giro" significa scherzare su qualcuno, fare battute su questa persona, magari imitandolo (facendo le stesse cose) o dicendo cose ironiche. A volte prendiamo in giro per ridere insieme, ma prendere in giro può anche essere un’azione cattiva, maleducata, offensiva e umiliante . Spesso si prendono in giro i personaggi famosi, come i politici, sottolineando alcune loro caratteristiche.


La quarta e ultima parola è DISONORARE (verbo). All’interno di questo verbo c’è la parola ’onore’, ovvero la dignità, la buona reputazione di una persona o di una famiglia. In passato per una donna avere rapporti sessuali con un’altra persona senza essere sposata era un grande disonore per la famiglia, venivi disonorata se facevi qualcosa del genere. "Disonorare" vuol dire fare perdere il rispetto. Se vieni disonorato o disonorata hai perso la tua buona reputazione o la buona reputazione della tua famiglia.


Bene, queste erano le parole chiave della storia di oggi. Ora, mettetevi comodi e preparatevi ad ascoltare la storia di oggi.



rigoletto

Siamo a Mantova, intorno all’anno 1500.

Il Duca di Mantova è giovane, potente, bello ma anche prepotente, superficiale ed egoista.

Ama il vino, le feste, il gioco ma più di ogni altra cosa ama le donne, o meglio conquistare le donne. Diciamo che è un po’ fissato con le donne e vuole sedurle tutte, ma proprio tutte e per farlo, non guarda in faccia nessuno.

“Tutte uguali per me: oggi una, domani un’altra. Questa o quella, non importa.”


Questo è il suo motto. Ogni giorno cambia donna. Una donna vale l’altra per lui. Le donne sono oggetti da possedere. Non proprio un femminista questo duca.

Insomma il Duca non è esattamente una bella persona, anzi, potremmo definirlo un uomo orrendo.

Quella sera a palazzo c’è una festa. C’è tanta musica, molti balli e grasse risate.


Il Duca si avvicina a un amico e gli sussurra:


-“Ho visto una donna bellissima in chiesa. Il problema è che non so chi sia… ma devo assolutamente scoprirlo.”
-“E di dov’è?”
-“So solo che vive in un luogo appartato, un po’ isolato. Ma non è l’unica cosa strana...”
-“Cosa?”
-“Ogni sera, un uomo va a farle visita…non so né chi sia lui né chi sia lei...bah...”

Poco dopo, nella sala da ballo entra la moglie del Conte di Ceprano.

Il Duca la vede e sente un desiderio immediato. Deve averla.

Si avvicina. La guarda. Le parla. La seduce.


Il marito della donna, il Conte di Ceprano, osserva tutto, geloso e umiliato… ma non può fare nulla. Il Duca è troppo potente e deve accettare ogni cosa che fa.

E a questo punto entra in scena lui, il vero personaggio della nostra storia, Rigoletto.


Rigoletto è il giullare di corte al servizio del Duca. Il suo compito è fare ridere.

È gobbo, brutto e tremendamente sfrontato.
Rigoletto ride. Prende in giro tutti. Deride le persone, le umilia.

Il suo comportamento è odioso e insopportabile.

È servile nei confronti del Duca, gli interessa solo di sé, non gli importa di umiliare gli altri.

Si avvicina al Conte di Ceprano e dice con tono beffardo:

“Conte, cosa vedono spuntare dalla vostra testa? Sono forse delle corna?”,

alludendo al vicino tradimento della moglie.

Tutti ridono. Tranne il Conte, che stringe i pugni dal nervoso.

Ma Rigoletto non ha paura. A corte prende in giro tutti… tranne uno ovviamente: il Duca. Quello no. Quello mai. Il Duca è intoccabile.

Rigoletto nel tempo si è fatto molti nemici. Troppi.
E in molti parlano di lui, in giro si dice che abbia un’amante segreta.

Ma com’è possibile? Un uomo brutto come Rigoletto ha un’amante?

In effetti, c’è una donna nella sua vita, che va spesso a trovare e che ama moltissimo. Non si tratta però della sua amante, bensì di sua figlia, Gilda.

Nessuno sa di Gilda.

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