LE DIFFERENZE TRA ITALIA E SPAGNA - Intervista a SARA CASTRO del podcast SPAGNOLO A 360° - parte 1
TRASCRIZIONE - PARTE 1
-Ciao!
-Hola, ciao
-Ciao Sara, come stai?
-Molto bene grazie, un saluto dalla Spagna!
-Ah, sei in Spagna! Dove sei?
-Sono nel centro, Valladolid, che è la mia città di provenienza, anche se tu sai che abito in Sicilia però ora per le vacanze sono venuta qui.
-Ok bene, allora introduciamo un po’ Sara e l’argomento di cui vogliamo parlare oggi. Allora, Sara è una bravissima e talentuosissima Podcaster e insegnante di spagnolo.
-Grazie
-Infatti io sono una sua fan. Quindi sono molto onorata di fare questa intervista con lei. Il podcast si chiama ‘ Spagnolo a 360° e vi consiglio caldamente di ascoltarlo. Lo dico in tutta sincerità. Sara, vuoi dire due parole su di te?
-Niente appunto, sono un insegnante di spagnolo con la passione che mi ha portato in Italia e quindi sono specializzata a insegnare spagnolo agli italiani
-Infatti nel tuo podcast parli degli errori tipici che fanno gli italiani parlando spagnolo, parli degli aspetti culturali della Spagna etc..
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-Ok bene, perché ti ho invitata qui oggi Sara? Perché volevo parlare delle differenze tra Italia e Spagna. Si sente spesso il luogo comune “gli spagnoli sono come gli italiani e viceversa, no?”. Quindi molti ci considerano fratelli, hermanos, sia a livello linguistico che per molti aspetti culturali, ma sarà vero?
-E io dovrò aiutare. Effettivamente io sono con un piede in entrambi i paesi quindi spero di poter aiutarti e aiutare tutti quelli che ci stanno seguendo. Che dire, dentro a tutti gli stereotipi c’è qualcosa di vero quindi credo che sì, che magari, rispetto ad altre culture, abbiamo questa vicinanza, vero?
-Sicuramente c’è.
-Sia culturale che la lingua che proviene dal latino. Quindi io sempre dico “guardate che avete molta fortuna, un 70% delle parole o delle strutture sono quasi uguali, no?”
-Esatto esatto..
-Indubbiamente c’è una vicinanza. Però, secondo me, era curioso appunto approfondire le culture di entrambi i paesi per capire un po’ di più della cultura italiana e, appunto tu cadi a fagiolo, a pennello come si suole dire perché vivi in Sicilia, insegni in Sicilia quindi conosci entrambe le prospettive.
-Esatto, sono lì anche da molto tempo perché ho studiato lì molti anni fa, ho fatto l’Erasmus che è questo progetto in Europa per spostarci e studiare nell’università e poi sono dieci, undici anni che abito lì in maniera regolare quindi sì ogni giorno vedo queste piccole differenze...
-Oggi cerchiamo di vedere solo qualche aspetto, non ci dilungheremo troppo...
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IL TEMPO
-Ok, il primo punto che volevo affrontare è il TEMPO. Innanzitutto, parliamo di com’è la percezione del tempo in Italia e in Spagna. Parliamo di ritardi. Quindi, quando abbiamo un appuntamento e non ci presentiamo all’orario deciso ma qualche minuto dopo. In Italia c’è la tendenza ad arrivare un po’ in ritardo. È quasi maleducazione arrivare puntuali.
-Confermo
-Confermi per l’Italia?
-Sì confermo per l’Italia. È vero che per la Spagna pure. Sempre c’è questo margine di 5, 10 minuti. Ma mi hanno anche detto che a volte noi spagnoli sembriamo gli svizzeri del Mediterraneo perché per queste cose siamo un po’ più precisi, addirittura, rispetto agli italiani.
-Quindi gli italiani sono più ritardatari.
-Io direi di sì. Anche perché ora con i cellulari tu sempre puoi avvertire e dire al tuo amico “arrivo fra dieci minuti...no scusa, c’è traffico, fra venti minuti” e quindi hai la scusa perfetta. Vabbè almeno l’altra persona sa che sei in ritardo.
-che sei vivo e che arriverai in qualche modo e quindi può aspettare. È vero sì, è più tollerato. Sicuramente non lavorativamente parlando però tra amici il ritardo di un quarto d’ora, venti minuti è tollerato.
Poi la questione più interessante secondo me è la questione delle attività, degli orari delle attività. Quando apre, ad esempio, un negozio e quando chiude, quando apre un supermercato e quando chiude un supermercato, quando apre un'azienda e quando chiude un'azienda. Ad esempio, in Italia, i negozi (quindi di vestiti, di alimentari..) aprono generalmente alle nove di mattina (parlo per il nord Italia) e chiudono a mezzogiorno, mezzogiorno e mezzo per il pranzo. Poi riaprono alle tre, tre / tre e mezza e chiudono alle sette di sera, sette/ sette e mezza.
-Che presto! Mamma mia!
-Per la Spagna è prestissimo no?
-Sì perché diciamo che tutto è un ora più tardi, si sposta.. I negozi aprono i negozi alle dieci, vabbè non dico a lavorare, a lavorare la gente va prima, 8 / 8 e mezza / 9. La scuola anche, comincia alle nove, un'ora più tardi rispetto all’Italia
-I commerci come tu spiegavi, sì tutto, i supermercati sempre un po' più tardi, anche fino alle due e mezza restano aperti più o meno. Poi a volte chiudono, fanno la pausa pranzo, a seconda del settore. Si ricomincia alle cinque e si finisce minimo alle nove, i centri commerciali anche alle dieci, dieci e mezza perché qua a quell’ora, soprattutto in estate, c’è sole, ancora c’è molta luce.
-Esatto sì, mi ricordo perfettamente le prime estati che passavo in Spagna, mi faceva molto molto strano andare a fare shopping alle otto, alle nove di sera
-Ma anche il ristorante ovviamente. Trovi il ristorante...noi andiamo alle due e mezza a mangiare, quando vedi gli stranieri e i turisti che già sono seduti da tempo, per cena alle dieci di solito, sia a casa che fuori, nove e mezza, dieci che per l’Italia credo che sarebbe già molto tardi.
-Sì, parliamo di orari dei pasti allora. Abbiamo colazione, pranzo e cena. Allora, la colazione credo che ci accomuni più o meno. Dipende da quando inizi a lavorare però mi sembra di capire che più o meno cominciamo tutti verso le 8, no? Quindi la colazione la fai la mattina presto, alle sette, sette e mezza, insomma, appena sveglio. Il pranzo invece... In Italia, almeno al nord Italia (poi cambia sempre da nord a sud Italia) pranziamo intorno a mezzogiorno, mezzogiorno e mezzo, l’una, l’una e mezza…diciamo…alle due è troppo tardi.
-Prestissimo! Qui soltanto i bambini, i bebè possono avere quell’orario. Qui da noi, dalle 8 e mezza fino alle tre quando mangiamo (due e mezza, tre) è troppo tempo come puoi osservare. Che succede? Che verso l’ora in cui voi mangiate, dodici e mezza/una, noi facciamo uno spuntino. O vai al bar, perché c’è anche una pausa sociale, anche se sei un ufficio, ti fanno scendere e vai al bar e ti prendi una tapa, qualcosina, come si dice in italiano, uno stuzzichino.
-Uno stuzzichino, sì. Ovviamente tapa è uno di quei termini difficili da tradurre, no? Perché la tapa è spagnola però se dovessimo trovare una parola equivalente sicuramente sarebbe stuzzichino.
-..Che è difficile da pronunciare, meno male che ho visto i tuoi video di come pronunciare le z. Ok, niente, scusa. Poi c’è la merenda, i bambini soprattutto, ma anche un altro spuntino a metà pomeriggio e la sera come dicevo, non prima delle nove. Le nove la gente grande, nove e mezza, dieci, si cena, con l’orario del telegiornale.
-sì anche qui in Italia è abitudine cenare con la televisione accesa per sentire le notizie, il telegiornale. Qui il telegiornale è alle 8 e, i film in prima serata (quindi la prima fascia oraria dei film) inizia alle nove o poco prima.
-Per noi ... come si chiama? Prime time, quello comincia alle dieci inoltrate, dieci e mezza, è quando mettono i concorsi, i film, le cose più ‘importanti’.
-Ho una domanda, ma quindi dormite molto meno...
-Io direi di sì, i bambini magari non tanto, direi di sì, perché la gente verso le 11, va a letto, mezzanotte...anche se, non si può generalizzare..
-si sono sette ore di sonno. In realtà anche noi, magari mangiamo prima, alle 8, però andiamo comunque a letto alle 11 , a mezzanotte, poi dipende ovviamente da persona a persona, però la tendenza è più o meno quella.
-E poi noi abbiamo la siesta. Magari se riesci, di pomeriggio fai una piccola penichella.
-Sì, ci sono molte parole per dire ‘ fare la siesta’. Fare la penichella, fare un pisolino, fare un riposino, anche si può dire. Quindi tu fai la siesta?
-No, non posso per il lavoro. Però quando si può, almeno, nel fine settimana si
-Quanto dura una siesta?
-Dovrebbe durare poco, venti minuti, trenta.,.magari stai vedendo la televisione, facendo qualcosa e l’idea è riposare un po’. C’è gente che si mette il pigiama va a letto addirittura.
-Addirittura?
-Ma credo che non è la vera e propria siesta.
-Non lo sapevo. Ah pazzesco!
-Non so se in latino America è così, in altri paesi, Argentina, Colombia, Venezuela...
-Ok, sono scioccata. Più che altro dopo la difficoltà poi di rialzarsi dal letto dopo una volta entrati per venti minuti
-Certo chi lavora... ovviamente non lo puoi fare..non puoi permetterti di fare la siesta, devi essere attivo
-No purtroppo, però è un toccasana, quando si può.
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IL CIBO
Il caffè
-Il secondo punto Sara, volevo parlare del cibo. Ma volevo partire dal caffè che è sacro in Italia come avrai capito. Il caffè che si beve in Italia è lo stesso che si beve in Spagna? O il modo di bere il caffè in Italia è lo stesso che si usa in Spagna?
-Direi di no. Sia per qualità, che in Italia è migliore, che cultura del caffè, perhè avete tanti tipi, tanti varietà per prepararlo.
-Qual è il tuo caffè preferito?
-Io non sono tanto da caffè perché non mi fa tanto bene. Ma vedo sempre intorno a me che la gente ha sempre molte possibilità di assaggiarlo, d’estate, d’inverno. In una maniera o in un'altra.
-il caffè liscio, il caffè macchiato..
-Quello che vedo è la differenza che per voi è....soprattutto quello espresso, il piccolino..entrate in un bar, osservo che la gente, lo prende e se ne va, è come la sua dose di benzina
-è vero sì, è una ricarica. Solitamente se lavori appunto in ufficio, spesso molti si fermano a fare colazione al bar e hanno poco tempo quindi (fanno) una colazione veloce, o magari la pausa dal lavoro a metà mattinata o prima di pranzo o dopo pranzo. Comunque in ogni caso il caffè è consumato in modo veloce..
-veloce e forse sei, sette volte no?
-Sì, allora io bevo...all’incirca, un caffè alla mattina a colazione, a metà , dopo pranzo e a metà pomeriggio all’incirca..
-C’è gente (che beve caffè) anche più tardi..
-Si ci sono persone che lo bevono anche fino a tardi o dopo cena. Diciamo che se ceni fuori è d’obbligo bere un caffè, anche se poi vai a dormire, comunque il caffè va bevuto
-In Spagna è un atto più sociale quindi vai al bar o al caffè, alla caffetteria, ti prendi il caffè ma puoi stare trenta minuti, un ora parlando con il tuo interlocutore
-è una scusa per stare insieme. Infatti in Italia puoi bere anche il caffè da solo, non necessariamente deve essere un momento sociale. Anche perché essendo molto piccolo è un attimo.
2. L’aperitivo
-Un'altra cosa molto importante è l’aperitivo
-molto italiano
-Sicuramente c’è anche una differenza tra l’aperitivo al Nord Italia e l’aperitivo al sud Italia che potrai confermarmi o meno. Ti dico come lo facciamo qui. Solitamente l’aperitivo viene consumato prima di cena, quindi all’incirca comincia alle 6 o 6 e mezza e dura all’incirca un'oretta, almeno durante la settimana. Consumiamo solitamente lo spritz qui, sprtiz aperol o spritz campari, o un bicchiere di vino, un cocktail leggero. Questo per noi è l’aperitivo. Per te cos’è l’aperitivo in Sicilia o in Spagna?
-Direi di sì. Direi che forse...non lo so tu mi dirai.. L'origine è al nord ma nel sud in Sicilia sarebbe più o meno uguale, forse un po’ più tardi, forse alle 8 però sì, ti vedi con gli amici, ti mettono tanti tramezzini, tante cose da mangiare,
-le patatine, gli anacardi
-Le noccioline..
-In Spagna invece esiste l’aperitivo?
-Abbiamo le tapas di cui parlavamo prima che si possono sempre mangiare al bar mentre tu bevi un bicchiere di birra, vino o acqua, quello che sia e ti danno sempre qualcosina da mangiare, no? Tu scegli, hanno diverse cose nel bancone..
-Però in quel caso sono proprio delle porzioni di cibo, non sono le tristi patatine dal sacchetto o le noccioline che troviamo noi.
-Nell’italiano (in Italia) credo che l’importanza è appunto lo spritz aperol..questi marchi.. il martini che avete nel nord dell’Italia per consumare questo tipo di bevande più alcoliche. Noi invece con una semplice birra... Questa è un po’ la differenza. O che voi avete soltanto il tardo pomeriggio o la sera mentre qua anche prima di pranzo, alle dieci, alle sei..
-Sì, per noi è escusivamente il tardo pomeriggio, prima serata
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3. La cucina
-Bene, ora parliamo di cucina. Quando sono andata in Spagna mi sono sentita abbastanza a casa da quel punto di vista perché ritengo che in Spagna si mangi bene, penso che qualsiasi italiano sarebbe d’accordo con me. Non è uno shock come quando andiamo in altri paesi.
-Ma ci sono differenze. Io direi che come il cibo e il mangiare italiano non c’è niente, non c’è paragone.
-Ah, fantastico. Ci sbilanciamo qui.
-Sicuramente la cucina italiana è molto buona.
-Molto variegata, molto diversa, da nord a sud e da ogni regione. Magari quello che io mangio abitualmente tu non lo mangerai spesso al nord o al contrario. Tante ricette, molta cura per cercare gli ingredienti buoni. In Spagna abbiamo la cultura mediterranea anche nel cibo no? L’olio d’oliva e tutto. Ma credo che in Spagna mangiamo in tutti i posti un po' lo stesso, lì da voi no.
-Sì, sicuramente, come hai detto tu, è vero, ci sono cucine regionali molto diverse e questa è una grande ricchezza del patrimonio italiano. Mi viene in mente un episodio che hai registrato tu del podcast Spagnolo a 360° in cui raccontavi che quando sei venuta in Erasmus in Sicilia da giovincella la cosa che ti stupiva sempre nei giovani è che parlavano sempre del cibo.
-Ma tutt’ora! Siamo con gli amici, stiamo anche mangiando, cenando e sempre parlano di ricette, si scambiano i modi di fare e parlano di dove si mangiano/ comprano i migliori pomodori, la migliore mozzarella. E io: ma non avete un altro tema di conversazione? Almeno al sud, mamma è..
-No ti confermo che questo succede anche al nord. Possiamo passare un'intera cena, un intero pranzo a parlare di quello che stiamo mangiando e collegarci così a mille altri cibi e prodotti. C’è questo forte orgoglio (no?) per i prodotti della propria terra e un interesse spassionato nei confronti del vino, del cibo, dei prodotti...
-E’ bellissimo. Curate molto...A volte mi fa anche ridere perché poverino il negozio, la pizzeria ...magari la gente comincia a spargere la voce “lì non si cena bene” e quindi...poverino, sarà distrutto, perché il livello di qualità che si esige è alto.
-è vero, è vero. È molto alto. Si richiede molto e deve essere difficile lavorare nella ristorazione.
-So che voi italiani quando andate all’estero dite “mamma non sto mangiando bene, non sanno fare la pasta, non sanno fare il risotto, il caffè è una cosa sporca”
-Sicuramente il caffè all’estero è un grande dramma. Io appunto ho vissuto in Australia e ho bevuto per mesi un caffè terribile. Sognavo il prosciutto crudo di notte mi ricordo. Non mi mancavano i genitori, mi mancava il prosciutto crudo quindi si, siamo molti legati ai nostri prodotti e alle nostre abitudini culinarie.
FINE PARTE 1
Sara Castro, podcast: Spagnolo a 360º (in tutte le piattaforme)
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