Episodio 29 - Algida - (Upper intermediate)

Benvenuto su Italiando Storie, il podcast di storytelling in lingua italiana per arricchire il tuo italiano e la tua mente.   

Sono Silvia e sono qui per raccontarvi delle storie attraverso le quali far crescere il vostro italiano. Qui si parla di tutto: di racconti, di storie personali, di cultura, di attualità e molto altro. Trovate il testo di questo episodio e degli esercizi di lessico al sito www.italiandolearnitalianwithsilvia.com 

 

Prima però, vediamo assieme alcune delle parole chiave dell’episodio di oggi 

(il) gelato confezionato (nome): è quel tipo di gelato che troviamo all’interno di una confezione appunto, di un pacchetto fatto di carta, che, una volta aperto è pronto per essere mangiato. È il gelato industriale, viene quindi preparato molti mesi prima del consumo, molto tempo prima di finire nel nostro stomaco.   

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Alcuni esempi di gelato confezionato

Ebreo (aggettivo): nel mondo ci sono molte religioni: cristianesimo, islam, induismo, buddismo etc... Ecco, un ebreo o un'ebrea è una persona che appartiene al popolo ebraico, che professa la religione ebraica. La stella di David o il candelabro a sette braccia sono alcuni simboli importanti di questa religione. 

(il) carcere (nome): vi dice qualcosa Alcatraz? Alcatraz era forse il carcere più famoso al mondo che oggi è solo un'attrazione turistica di San Francisco. Se commetti alcuni specifici reati (ovvero, vai contro la legge di uno stato) è molto probabile che tu vada in un carcere, un edificio in cui viene rinchiuso chi è condannato per un reato o è in attesa di giudizio. 

Fuggire (verbo): scappare, allontanarsi velocemente da un luogo o da qualcuno, di solito per evitare un pericolo o un danno.  

La Resistenza (nome): con la Resistenza (la lettera R in questo caso è maiuscola) si intende la Resistenza italiana partigiana, ovvero un insieme di movimenti politici e militari che si opposero al regime nazifascista dal 1943 al 1945. Molte persone, stanche dell’occupazione nazista in Europa, si unirono per combattere quest’ultima. Queste persone venivano anche chiamate ‘partigiani’. Vi dice qualcosa la canzone ‘bella ciao’ diventata famosa in tutto il mondo negli ultimi anni grazie alla serie tv ‘la casa di carta’ (Money heist): era la canzone simbolo della Resistenza italiana.   

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Alcuni partigiani in azione durante la Resistenza

All'avanguardia (locuzione aggettivale): qualcosa all’avanguardia è qualcosa di innovativo, di completamente nuovo e moderno rispetto alla tradizione o alla prassi. 

Darsi per vinto (locuzione verbale): io raramente mi do per vinta, raramente mi arrendo, desisto o getto la spugna. Quando c’è qualche difficoltà nella mia vita, non mi do per vinta ma decido di combattere, andare avanti e affrontare quella difficoltà.  

(il) cono gelato (nome): quando entrate in gelateria per un buon gelato artigianale, avete solitamente due opzioni: un gelato in coppetta o un cono gelato. Il cono è un contenitore per il gelato di forma conica aperto alla base, spesso fatto di una pasta commestibile (wafer) o biscotto o altre cialde, da impugnare con la parte aperta in alto. Voi di solito come prendete il gelato: cono o coppetta?                                  

Bene, queste erano le parole chiave. Ora, mettetevi comodi e preparatevi ad ascoltare la storia di oggi.    

 

ALGIDA

Come potete immaginare dal titolo, la storia di oggi è quella di un brand italiano, la storia di Algida. Vi è familiare come nome? Per chi non lo conoscesse, Algida è un marchio italiano specializzato nella produzione di gelati confezionati. 

Il suo nome deriva dall’aggettivo latino ‘algidus’ che, indovinate cosa significa? Freddo, gelido. Come il gelato appunto.  

Forse conoscete già questo brand ma penso che non tutti conosciate la storia che si nasconde dietro a quest’ultimo. Siete pronti a sentirla? Magari gustatevela mangiando un bel cornetto ora che, almeno in Italia, siamo in estate. 

 

La storia di Algida è anche la storia di Alfred, Alfred Wiesner (perdonate la pronuncia).  

Siamo a Zagabria, l’attuale capitale dell’odierna Croazia, che però, nel 1943 è ancora parte dell’Impero austro-ungarico. Non tira una bella aria in città. C’è aria di guerra e di persecuzione razziale. Per Alfred e la sua adorata moglie Edith Zagabria non è più un luogo sicuro. Alfred, infatti, è ebreo e decide quindi di scappare dall’Austria nazista e rifugiarsi in Italia.  

Con il favore della notte, i due entrano in una vecchia automobile con la speranza di un futuro migliore e la paura di essere catturati dall’esercito nazista e guidano alla volta dell’Italia. Improvvisamente però, vengono fermati da un veicolo corrazzato. Sono i nazisti che li catturano e separano mandandoli in due carceri diversi: Edith nel ca0rcere del Coroneo, a Trieste; Alfred in un campo di concentramento in provincia di Cosenza. Chissà se si rivedranno mai?  

La situazione è più drammatica che mai: l’Italia sta perdendo, le guerre in Grecia e in Albania non producono i frutti sperati e l’ipotesi di una resa è sempre più vicina. Alfred però non può aspettare gli americani, deve rivedere sua moglie Edith il prima possibile. Escogita quindi un piano per fuggire. Una notte ruba delle tenaglie a una guardia e di nascosto nell’ombra riesce a liberarsi, a scavalcare il muro di recinzione del campo e scappare attraverso la palude che si trova davanti al campo. Purtroppo, però la sua fuga dura poco, non riesce a orientarsi nella palude e viene catturato quasi subito. Alfred viene quindi rinchiuso per punizione in una cella in isolamento.  

Qualche tempo più tardi però, grazie alla caduta del fascismo e dopo mesi di separazione, marito e moglie finalmente si ricongiungono e si stabiliscono nelle Marche a Pesaro.  

Qui, però, si ritrovano nella situazione di qualche mese prima: vengono di nuovo arrestati dai nazisti e rinchiusi in galera, questa volta però nello stesso carcere, il carcere di Fossombrone. La loro sopravvivenza è ancora messa a dura prova ma Alfred non perde la speranza e dopo pochissimo tempo e un po’ di studio dell’ambiente del carcere, studia un piano per evadere e così una notte, una volta recuperata la moglie Edith, scappa, questa volta determinato a cominciare una nuova vita, dove smettere di scappare e cominciare a combattere.  

Alfred, con lo pseudonimo di Alfredo Vieni, entra nella Resistenza, prende parte alla guerra partigiana per liberare l’Italia dagli invasori.  Comincia a collaborare con la Croce Rossa Americana e con questa si trasferisce a Roma dove coordina le operazioni di occupazione della Gelateria Fassi. Ora vi starete chiedendo: cosa c’entra il gelato con la guerra? A quanto pare, il gelato era l’arma segreta delle truppe americane. Il gelato infatti è parte fondamentale della razione di cibo dei soldati americani. È garantito dal presidente americano che vuole assicurarsi che il morale dei soldati sia alto.  

Tra i vari esperti che permettono la produzione e fornitura di gelato alle truppe americane c’è Giovanni Fassi, considerato il re del gelato a Roma. 

Alfred, che è un ingegnere, è affascinato dai macchinari all’avanguardia che velocizzano la produzione di gelato e, a guerra finita, propone a Giovanni Fassi di creare un’azienda per la produzione industriale di gelato. 

Fassi, legato all’artigianalità della sua impresa, però rifiuta.  

Sembra proprio che la vita di Alfred sia costellata di ostacoli e difficoltà ma lui non si dà per vinto e la fortuna questa volta un po’ lo aiuta.  

Un ex dipendente della gelateria Fassi, Italo Barbiani, che aveva origliato la conversazione tra Alfred e Giovanni Fassi, ed era rimasto incuriosito dall’idea imprenditoriale di Alfred, gli propone di realizzare insieme quel progetto.  

È il 1946, quando Alfred firma l’atto di registrazione in Camera di Commercio ed il 1953 quando viene depositato presso la camera di commercio di Roma l'atto costitutivo di Algida. È nata così l’azienda il cui logo vediamo apparire in tutti i bar in estate (e non solo) quando ci rechiamo davanti al cartellone dei gelati confezionati tutti affamati e accaldati.  

Per creare il primo gelato Alfred vuole ispirarsi a un altro gelato molto popolare in quegli anni, il Mottarello. Nel 1953 così esce il primo gelato algida, il famoso cremino, disponibile ancora oggi.  

L’idea geniale arriva però con la trasformazione del cono gelato in un gelato confezionato. Un'opera non da poco. Ricoprendo internamente il cono di un sottile strato di cioccolato, la cialda rimane croccante: nasce così il cornetto, un prodotto cult per eccellenza. 

 FINE


Vi è venuta voglia di gelato? A me sì! Vado subito a provvedere. Ricordate quindi la prossima volta che vi gusterete un gelato algida che tutto è partito dalla fuga di due innamorati.  

Per oggi è tutto, se volete che tratti uno specifico argomento, scrivetemi a  italiando.learnitalian@gmail.com e proponete il tema che più vi interessa, farò il possibile per accontentarvi.  

Vi auguro una buonissima giornata, ci sentiamo al prossimo episodio di Italiando Storie. Ciao! 

 

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